Le strutture abusive che operano senza regolari autorizzazioni rappresentano un danno significativo non solo per il turismo, ma per l’intera comunità. Queste attività, infatti, evadono il pagamento di tasse e contributi, privando la collettività di risorse fondamentali per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture. Le tasse che dovrebbero essere destinate a scuole, ospedali, trasporti e sicurezza vengono sottratte al bene comune.
Dal punto di vista economico, questo fenomeno crea un peso maggiore sulle spalle degli operatori regolari, che si trovano costretti a competere in condizioni di svantaggio. Le attività abusive, non dovendo sostenere i costi delle autorizzazioni e delle normative, possono offrire prezzi più bassi, attirando così i turisti meno consapevoli. Questa dinamica non solo danneggia chi rispetta le regole, ma contribuisce a svalutare l’intero settore turistico.
Anche sul fronte della trasparenza e della fiducia, le conseguenze sono negative. I turisti che sperimentano servizi di bassa qualità o che subiscono disagi in strutture abusive associano tali esperienze negative al territorio, danneggiando così la reputazione della destinazione.
Per contrastare questo fenomeno, è necessario un intervento coordinato tra le istituzioni, le associazioni di categoria e i cittadini. I controlli fiscali devono essere intensificati, con multe severe per chi evade e incentivi per gli operatori regolari. Inoltre, è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione per informare i turisti sui rischi legati alle strutture abusive e sull’importanza di sostenere l’economia legale.
Solo un approccio integrato, che unisca prevenzione, controllo e sensibilizzazione, potrà garantire un futuro più equo e sostenibile per il turismo e per le comunità locali.